Verona, 11 apr. (askanews) – Un’alleanza sull’asse Sicilia-Veneto tra il Consorzio di Tutela vini Doc Sicilia e il Consorzio Prosecco Doc per combattere le contraffazioni. I due Consorzi hanno firmato al Vinitaly 2017 una convenzione per potenziare i controlli di qualità su tutto il territorio italiano e all’estero, e per contrastare con maggiore forza le contraffazioni ai danni dei vini a marchio Sicilia Doc e Prosecco Doc. -alla presenza del
L’accordo è stato firmato dai vertici delle due Doc: il presidente del Consorzio Prosecco doc, Stefano Zanette, e il direttore Luca Giavi; il presidente del Consorzio di Tutela vini Doc Sicilia, Antonio Rallo, e il direttore Maurizio Lunetta. A suggellare l’intesa il capo Dipartimento del ministero delle Politiche Agricole, Luca Bianchi.
Grazie a questa sinergia gli agenti vigilatori dei due Consorzi aumenteranno il numero di controlli che sarà esteso, di fatto, a tutte le regioni italiane, all’estero e sui siti di e-commerce. “E’ un giorno importante per il Consorzio Doc Sicilia – ha detto il presidente Rallo – L’alleanza con il Consorzio Prosecco Doc, che è il numero uno in Italia per volume di imbottigliato, ci consentirà di garantire ai consumatori, in modo sempre più capillare, gli alti livelli di qualità che abbiamo finora assicurato. La Doc Sicilia cresce di anno in anno, e diventa sempre più elevato il rischio che ci sia chi tenta di utilizzare in modo improprio la nostra denominazione. In sinergia con il Consorzio Prosecco Doc mettiamo in pratica la nostra idea di fare sistema per essere sempre più competitivi, dando priorità al rispetto delle regole del nostro disciplinare”.
“Una delle priorità del Consorzio di Tutela vini Doc Sicilia è l’attività di vigilanza per garantire la difesa della qualità dei nostri vini – ha aggiunto il direttore Lunetta – L’accordo con il Consorzio Prosecco Doc rafforza la nostra capacità di controllo, aumentando la copertura sul territorio e mettendo insieme la professionalità dei nostri agenti vigilatori che in questi anni sono riusciti a ottenere ottimi risultati nel controllo in Italia e all’estero”.
Gli agenti vigilatori del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia, autorizzati come pubblici ufficiali dal ministero delle Politiche agricole, nel 2016 hanno svolto un’attività di controllo su più di trecento etichette. Trenta i casi segnalati di sospette violazioni delle regole di etichettatura e commercializzazione di vini che avevano riferimenti impropri alla Sicilia come area di produzione e imbottigliamento. Gli agenti vigilatori hanno scandagliato supermercati, enoteche, ristoranti, siti di e-commerce. Le verifiche, che hanno interessato anche etichette di vini di altre denominazioni di origine che utilizzano il termine “Sicilia”, sono state effettuate in 80 punti vendita di diverse regioni italiane, in Germania e Svizzera e nei principali siti di e-commerce.
I casi di presunte irregolarità sono stati trasmessi agli uffici della Repressione frodi (Icqrf), a cui spetta il compito, una volta valutata la irregolarità delle rigide regole della Doc Sicilia, di applicare le eventuali sanzioni.
Tra le irregolarità segnalate dal Consorzio la più comune riguarda l’uso improprio del termine “Sicilia”, che è riservato ai vini Doc Sicilia e alle Doc siciliane i cui disciplinari di produzione lo prevedano. Gli agenti vigilatori hanno riscontrato irregolarità sui siti di e-commerce italiani ed esteri, soprattutto sulla non corrispondenza tra il messaggio pubblicitario del vino in bacheca nel sito e l’etichetta del vino oggetto di vendita.