“Qualche politico si merita gli insulti ma preghiamo per loro” (Papa Francesco)

"Ormai insultare è diventata un'abitudine"

SET 16, 2019 -

Città del Vaticano, 16 set. (askanews) – Qualche politico si merita gli insulti, ma i cristiani devono pregare per i governanti: lo ha detto il Papa nella messa mattutina a Casa Santa Marta, ripresa dopo la pausa estiva.

I politici, ossia “le persone che sono responsabili di portare avanti un’istituzione politica, un Paese, una provincia”, ricevono “adulazioni da parte dei loro favoriti o insulti”, ha detto Jorge Mario Bergoglio a quanto riportato da Vatican News.

Ci sono politici ma anche preti e vescovi, dice il Papa, che sono insultati, “qualcuno se lo merita”, ha aggiunto, ma ormai è “come un’abitudine”, richiamando quello che definisce un “rosario di insulti e di parolacce, di squalificazioni”. Eppure chi è al governo “ha la responsabilità di condurre il Paese”: e noi – si chiede il Pontefice – “lo lasciamo solo, senza chiedere che Dio lo benedica”? “Sono sicuro”, ha detto ancora il Papa, che non si preghi per i governanti, anzi: sembrerebbe che la preghiera ai governanti sia “insultarli”. E così, constata, “va la nostra vita nei rapporti” con chi è al potere. Ma San Paolo, spiega, è “chiaro” nel chiedere di “pregare per ognuno di loro perché possano portare avanti una vita calma, tranquilla, dignitosa nel loro popolo”.

Di fronte a chi pensa che quel politico sia “troppo comunista” o “un corrotto” , il Papa, citando poi anche l’odierno Vangelo di Luca, non ha chiesto di “discutere di politica” ma di pregare.

C’è poi chi afferma che la “politica è sporca”. Ma Paolo VI, sottolinea, riteneva che fosse “la forma più alta della carità”: “Può essere sporca come può essere sporca ognuna delle professioni, ognuna… Siamo noi a sporcare una cosa ma non è la cosa in sé che è sporca. Credo che noi dobbiamo convertirci e pregare per i politici di tutti i colori, tutti! Pregare per i governanti. E’ questo che Paolo ci chiede. Mentre ascoltavo la Parola di Dio mi è venuto in mente questo fatto tanto bello del Vangelo, il governante che prega per uno dei suoi, questo centurione che prega per uno dei suoi. Anche i governanti devono pregare per il loro popolo e questo prega per un servo, forse per un domestico: ‘Ma no, è il mio servo, io sono responsabile di lui’. I governanti sono responsabili della vita di un Paese. E’ bello pensare che se il popolo prega per i governanti, i governanti saranno capaci pure di pregare per il popolo, proprio come questo centurione che prega per il suo servo”.

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