Palermo, 5 giu. (askanews) – Il boss Salvatore Riina ha diritto ad “una morte dignitosa” e per questo potrebbe godere del differimento dell’esecuzione della pena.
La Prima Sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato infatti l’ordinanza con cui il Tribunale di Sorveglianza di Bologna aveva respinto la richiesta presentata dai legali del padrino corleonese di differimento dell’esecuzione della pena o, in subordine, di detenzione domiciliare a causa delle gravissime condizioni di salute di Riina.
Arrestato il 15 gennaio del 1993 a Palermo, dopo una latitanza di 24 anni, Salvatore Riina è rinchiuso nel carcere di Parma. Numero 1 indiscusso di Cosa nostra, per oltre due decenni ha guidato la criminalità organizzata siciliana, dichiarando apertamente guerra allo Stato in un attacco frontale culminato nella cosiddetta “stagione delle stragi”.